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ALTROVE (omaggio a Fellini)

…non si vede proprio niente, oh! Ah, ma io mi attacco qui al muretto… Soltanto nel ’22 c’è stata una nebbia così. Gina! Gina! Ma dov’è che sono? Mi sembra di non stare in nessun posto… Mo’ se la morte è così, non è un bel lavoro… Sparito tutto! La gente, gli alberi, gli uccellini per aria, il vino… Tè cùl!! (dal film Amarcord, 1973)

Quando la nebbia è così fitta e densa e nell’aria si sente solamente il rumore insistente del “Fischione” sul porto, il pensiero mi porta inesorabilmente alla scena del film Amarcord di Federico Fellini, quando il nonno di Titta esce di casa in mezzo ad un “nebbione” storico e, sentendosi perso, pronuncia le frasi sopracitate. Con queste nebbie, così persistenti e compatte, percorrere la spiaggia è un esperienza quasi onirica ed il suono intermittente e potente del “fischione” sul porto ti accompagna in un viaggio extraterreno, Altrove, appunto. Da un lato si ha il nulla completo, contraddistinto dal leggero rumore delle onde che pigramente si appoggiano a riva, provenienti da un bianco profondo. Dalla parte opposta si sentono voci lontane di persone al lavoro, che si preparano per la stagione estiva. Camminando parallelamente alla linea del mare, si possono incontrare strane creature dalle forme bizzarre e dai colori sgargianti che sembrano sbucare dal nulla, oppure trovarsi in scenografie improbabili. E così ti sembra di stare “in nessun posto”, proprio come il nonno nella scena di Amarcord, un luogo che non esiste nella realtà. Ad un certo punto, però, la nebbia comincia a diradarsi, il fischione smette di suonare e il sogno svanisce; sei di nuovo a casa.